I Bergamaschi leggono poco o comprano pochi libri?

In un comunicato l’associazione dei librai cittadini ha denunciato la crisi delle vendite di libri in questo periodo estivo … L’estate, tradizionalmente, è un periodo nel quale le persone dispongono di un tempo maggiore da dedicare alla lettura, ma i librai denunciano una “fiacca“ nelle vendite. Dopo il mese di maggio gli indicatori delle vendite tendono al basso: resistono solo le edizioni economiche, le guide turistiche e le carte geografiche. I librai hanno cercato di analizzare le ragioni di questo tonfo, e sono arrivati a queste conclusioni: la prima osservazione riguarda i prezzi: in media un libro costa dalle 6.000 alle 10.000 lire, un costo ritenuto elevato, seconda osservazione: la gente compera i libri nei posti dove vanno in vacanza, oppure, terza osservazione e, contrariamente a quello che si pensa, i nostri concittadini tendano a leggere meno ed a comperare meno libri. Sulla base di queste osservazioni i librai metteranno in essere una risposta commerciale adeguata. In questo tonfo commerciale che cosa si salva, salvando anche le casse dei librai? Innanzi tutto la scrittrice Oriana Fallaci con “Un uomo”, poi Italo Calvino, Mario Soldati, Carlo Cassola e pochi altri. Dai nomi degli autori menzionati, però, non pare che i lettori bergamaschi trascurino gli autori più significativi della letteratura contemporanea italiana ed allora, forse, la prima osservazione chi i librai hanno fatto (gli alti costi dei libri) non è così campata in aria.