Poste le prime pietre del futuro Lazzaretto.

Negli anni precedenti la peste aveva flagellato la Città e le zone più prossime per cui venne deciso di costruire un Lazzaretto per dare ricovero ai contagiati... Passata la fase più acuta, ora, si è deciso di dare seguito a quella decisione e di costruire un Lazzaretto e per questo sono state acquistate ben 110 pertiche di terra, di proprietà del canonico Francesco Ossa, un’area situata nella zona, allora periferica, di Valtesse, nelle vicinanze del Borgo di Santa Caterina, allora un Borgo posto fuori dalle mura della Città. Oggi, alla conclusione di una processione moto partecipata, sia dalle autorità che dai cittadini, sono state poste le prime due pietre del futuro Lazzaretto: la prima, posta ad est, è stata benedetta dal rappresentante del Vescovo che ha posto il futuro Lazzaretto sotto la protezione di San Giuseppe, San Rocco e San Sebastiano, i tradizionali protettori dalla peste, la seconda, ad ovest, è stata posta dalle Autorità civili a nome della intera comunità. Ancora oggi, sopra l’arco di ingresso, se pur un po’ corrosa dal tempo, c’è la lapide che ci ricorda quella realizzazione che, in anni successivi, svolgerà la dolorosa funzione per la quale venne costruita. Lo storico Donato Calvi, nel riportare la cronaca della giornata, riporta anche un fuori programma imbarazzante: un Canonico voleva gettare nelle fondamenta, una medaglia di rame con il proprio ritratto e lo stemma della sua famiglia. Nacque una discussione alla conclusione della quale gli fu impedito di farlo perché, come disse il legale del Comune, il Lazzaretto è, e sarà, della intera comunità cittadina e nessuno poteva arrogarsi il diritto di esclusività “a futura memoria”.