Sette redivivi" sono tornati dalla Russia

Accolti da una folla, non solo di parenti ed amici, ma da semplici cittadini, sono arrivati i primi sette militari liberati" dai Russi e che erano internati in un campo di concentramento in Siberia, situato ad oltre 200 chilometri ad est della catena degli Urali… Appena arrivati in Città, dopo le pratiche amministrative di rito, si sono subito diretti verso casa, senza rilasciare alcuna dichiarazione agli affamati cronisti. Non hanno neppure risposto alle insistenti domande che venivano loro rivolte dai parenti degli altri militari prigionieri in Russia per cogliere possibili informazioni sui propri famigliari. Questo silenzio, queste non risposte, hanno aumentato lo sconforto di molti dei presenti. Alle domanda: come siete stati trattati, come trattano i prigionieri, c’erano altri bergamaschi nel vostro campo? i sette hanno risposto solo con lo scuotimento di testa, atto molto indicativo. La folla si è poi sciolta, una parte di essa con un senso di liberazione per questi primi arrivi, un’altra parte con un ulteriore aumento della propria angoscia per le domande senza risposta".