Sono stati resi noti i dati relativi alla attività delinquenziale nella nostra provincia: una situazione che le Autorità definiscono grave. La relazione che in Prefettura è stata illustrata, accende una luce sinistra sulla realtà della delinquenza ed all'interno di questa evidenzia la presenza di una delinquenza di minori, che ha raggiunto livelli di pericolosità molto elevati. I dati diffusi oggi si riferiscono alle entrate–uscite dal Carcere di Sant'Agata, in Città Alta. Nello scorso anno sono entrati in carcere 1.278 uomini e 136 donne, cioè ben 1.414 persone, e sono usciti 1.280 uomini e 136 donne. La cifra complessiva delle entrate, dai responsabili dell'ordine pubblico, è ritenuta elevata ed è segno di una criminalità diffusa. La relazione, poi, si è soffermata sulla tipologia anagrafica degli "ospiti" di Sant'Agata, in particolare l'attenzione è stata posta sui minori: vi sono stati 234 maschi (18 con meno di 16 anni; 32, tra i 16 ed i 18; 184 tra i 18 ed i 21 anni) e 26 femmine (una di 18 anni e le altre tra i 18 ed i 21): anche queste cifre sono ritenute particolarmente alte anche se sono in calo rispetto ai dati del 1926. Il tasso di criminalità, pur essendo diffuso in tutta la provincia, ha il proprio picco nell'area cittadina e questo è una ulteriore fonte di preoccupazione per le autorità preposte al controllo dell'ordine pubblico che sono molto impegnate in questo campo. Oltretutto, a detta di parecchie persone coinvolte a vario titolo in queste realtà, lo stesso carcere di Sant'Agata, sovente pieno, non è il luogo più adatto per ospitare un numero così alto di persone, tanto meno di persone minorenni.