Da alcuni mesi, in molte zone della provincia, imperversa la peste che flagella duramente la popolazione, ma che per il momento non è ancora penetrata in Città... I segnali che l’epidemia si stia avvicinando e che poi possa penetrare nella Città stanno preoccupando i Magistrati della Sanità, che sono i responsabili della pubblica salute che hanno aumentato il livello dei controlli. Da oggi, infatti, non potranno più entrare in Città le persone, le merci e gli animali che provengono da aree infette e che potrebbero, a loro volta, essere infetti. Per quanto rigide, le precauzioni potrebbero, però, dimostrarsi tardive perché il morbo si è già molto esteso e risulta presente nella “bassa”, in particolare in tutta l’aera che da Treviglio arriva sino a Caravaggio, ed alcuni casi, anche se limitati, sono stati denunciati anche in prossimità della Città: i controlli , dunque, saranno, rigorosi. Le porte delle Mura vecchie che circondano tutti i Borghi (la Muraine) verranno dotate di appositi rastrelli che filtreranno le persone che entreranno in Città. I normali controlli daziari saranno rafforzati con la presenza di numerose guardie in modo da impedire l’accesso a chiunque non abbia con sé la “Fede di Sanità”, cioè il documento che certifica che la persona che ne è in possesso proviene da una zona non contagiata: la paura è così forte che le guardie che non impediranno l’ingresso a coloro che ne siano sprovvisti, saranno punibili, anche con la pena di morte. Nonostante queste rigorose precauzioni e l’applicazione degli interventi sanitari, nei mesi successivi il morbo penetrerà e devasterà anche la Città: secondo calcoli, ovviamente incerti, ma non irrealistici, alla fine, la pestilenza avrà provocato da 10.000 a 15/17.000 morti. Il numero dei morti è stato enorme, ma a questi drammi umani vanno aggiunti quelli economici e sociali, che sono stati altrettanto drammatici e che sconvolgeranno a fondo e per decenni la vita della Città. Questa terribile pandemia è presente ancora oggi: lapidi, piccoli oratori con teschi, altari e quadri sono diffusi in tutta la Città e nelle chiese con lo scopo ricordarci la nostra fragilità.