Si è inaugurata un’opera quanto mai necessaria per le donne lavoratrici della nostra Città, una “Casa” dove troveranno ospitalità evitando di dover tornare ogni sera ai loro luoghi di origine o di vivere in pensioni non sempre sicure.. Una casa alloggio è già operante nella Casa del Clero in via Sant’Antonino, ma ora deve chiudere e comunque i 30 alloggi ospitati sono poca cosa rispetto alle esigenze. Infatti sono in aumento le donne, prevalentemente giovani, che lavorano in Città, ma provengono dalla provincia, spesso anche da paesi parecchi lontani e per questo fanno un “vita assai tirata”. La Giunta Diocesana di Azione Cattolica si è messa di impegno e, dopo aver localizzato un luogo adatto, ha chiesto aiuto ad enti ed a privati cittadini per re3alizzare, appunto, una Casa della Lavoratrice. La risposta è stata notevole, anche se non tutti i problemi finanziari sono stati del tutto risolti, ma la Casa è stata costruita ed oggi inaugurata anche grazie alla impresa edile che ha lavorato, sino ad oggi, senza certezza sui tempi dei pagamenti. L’ambiente è signorile e funzionale, anche se sobrio. I dormitori sono ariosi, vi sono ampi saloni per le riunioni, aule di studio e di ricreazione, refettorio e cucina, lavanderia ed ovunque servizi igienici : 100 sono i posti letto e 100 i posti mensa. La Casa, dedicata a “Maria Immacolata" diventerà anche un centro di orientamento sociale, di incontri e di studio e di educazione di economia domestica. Sono già previste anche manifestazioni culturali ed artistiche. Oltre alla lavoratrici della nostra provincia a Casa ospiterà anche quelle che arrivano a Bergamo da altre province, in particolare insegnanti che avranno incarichi nella nostra Città e che, spesso, non trovano alloggi adeguati.