Lunga ed appassionata discussione in consiglio comunale sul futuro del Lazzaretto, un complesso storico significativo che deve ritrovare una funzione sociale adatta ai nostri giorni : in Consiglio si sono discusse due ipotesi: di utilizzo, a) centro sportivo e ricreativo, b) museo delle arti e tradizioni popolari... I sostenitori della prima ipotesi, basandosi su una recente deliberazione del Comune - e relativa spesa di 30 milioni di lire – ipotizzano non solo la realizzazione di un “centro sportivo” , ma una vera "Cittadella della Gioventù” della quale, in Città, si sente il bisogno, specialmente in una zona urbana dove gli impianti sportivi per i giovani sono carenti. I sostenitori della ipotesi b), in memoria dell’ingegner Luigi Angelini, storico della cultura materiale della nostra terra, hanno sostenuto la necessità di dotare Bergamo di un museo di questo genere e che gli spazi del Lazzaretto, con l’ampio spazio verde centrale, risultano adatti allo scopo. Inoltre la signora Angelini per favorire la creazione del museo e per non penalizzare i futuri utilizzatori degli “spazi sportivi” ha garantito che , se si farà il museo, cederà al Comune 15.000 mq di terreno in edificato di sua proprietà, in via Gavazzeni, per realizzarvi impianti sportivi. La discussione è stata appassionante e fino alla fine c’è stata incertezza perché ognuno dei due gruppi era ben cosciente della serietà e della importanza delle ragioni degli altri: alla fine si è votato e per pochi voti è passata l’ipotesi a), quella del “centro sportivo”. Il Sindaco, in conclusione però ha detto che l’idea del museo non verrà lasciata cadere, se non nel lazzaretto, un Museo delle Arti e tradizioni popolari potrà, in futuro, trovare sede o in uno spazio pubblico in Città Alta o in San Fermo, luoghi altrettanto adatti ad ospitare un museo di questo genere del quale la Città sente il bisogno.