Il Presidente delle ACLI, dottor Mondini, ha presentato alle autorità ed alla stampa i risultati di una indagine ha svolto sul problema della disoccupazione nella nostra Terra che subito è apparsa in tutta la sua gravità... Partiamo dai numeri: la provincia di Bergamo ha 700.000 abitanti e 40.437 disoccupati “censiti “come tali per questo Bergamo si piazza al non invidiabile 25° posto nella triste classifica nazionale della disoccupazione. Il numero, alto che sia, è sicuramente sottostimato perché, dice Mondini, le fonti utilizzate denunciano la “riservatezza” delle persone bnel dichiararsi disoccupate: di questi 40.437 le donne sono 14.495. La disoccupazione maggiore la si rileva nel settore industriale ed agricolo, è meno pesante in quello del commercio. La ricaduta sia sul piano umano, soggettivo, che su quello sociale, è molto pesante ed è per questo che le ACLI, ma non solo loro, chiedono che lo Stato e le amministrazioni locali realizzino, con urgenza, politiche adeguate. Quali possono essere ? Innanzi tutto un programma di lavori pubblici, nel campo dell’edilizia, in particolare edilizia popolari che dopo l’impennata tra il 1946 ed il 1949 si è notevolmente rallentata, in questo ambitosi chiede la piena attuazione del Piano Fanfani anche nella nostra Città. Bisogna poi istituire specifici corsi per i disoccupati molti dei quali non hanno alcuna formazione che consente loro di inserirsi nel mondo del lavoro. Il problema della disoccupazione è ritenuto come il più grave di tutti, in questo periodo per cui sono urgenti gli interventi proposti, Le autorità presenti, ed il sindaco in particolare, si sono detti non solo d’accordo, ma hanno espresso le proprie preoccupazioni impegnandosi non solo a fare ancora di più a livello locale, ma a portare queste osservazioni a Roma perché molto dipende dalle decisioni che il Governo deve “urgentemente” assumere.