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Università popolare

Con la sconfitta del regime fascista ed il ritorno alla democrazia si pone il problema di dare impulso alle attività artistiche e culturali è stata costituita una Commissione con l’incarico di dare vita, in tempi brevi, una "università popolare"... A Bergamo, fondata da Nicolò Rezzara sin dal lontano 1908 era stata costituita attiva una istituzione analoga, con l’obiettivo di dare agli operai quella cultura che la realtà sociale del tempo non offriva loro, ma il fascismo dapprima ne rallentò l’attività e poi ne ordinò la chiusura: con il ritorno della democrazia, nuovamente si pone il problema di avvicinare le classi più svantaggiate al mondo della cultura. Il Comitato di Liberazione Nazionale, ora, ha deciso di procedere alla formazione di un comitato che ricostituisca l’Università e ne elabori un programma operativo. Questa mattina, nei saloni della Casa della Libertà si sono riuniti numerosi uomini di cultura, giornalisti, insegnanti, studiosi d’arte ed organizzatori culturali che, dopo una lunga ed animata discussione, hanno proceduto alla nomina dei componenti del comitato: Don Spada, direttore de L’Eco di Bergamo, gli avvocati Tiraboschi, Vaiana, Pezzotta, Santinelli, il signor Moretti Dino, Ciro caversazzi, i ed i professori Baroni e Carletti, quest’ultimo in qualità di Commissario per la cultura del CLN. L’obiettivo di fondo è di organizzare manifestazioni artistiche e culturali nella più "assoluta libertà" e di favorirne la partecipazione a tutti, ma in particolare lo sforzo maggiore deve essere finalizzato al coinvolgimento degli operai e più in generale alle classi sociali più povere.