Nei giorni scorsi, l’architetto Pizzigoni, ha indetto , tramite un giornale cittadino, un referendum sul tema : costruire o non costruire "grattacieli a Bergamo?"… Il problema, che poi è diventato oggetto di un dibattito cittadino, riguardava il progetto di un nuovo edificio, alto 35 metri, da realizzare in una via centrale della Città. Le critiche sono state vivaci e Pizzigoni ha pensato, appunto, ad indire un referendum per conoscere il parere dei cittadini : molte le risposte arrivate, ma sino ad oggi non si conoscono i risultati definitivi. Molti architetti, poi, non solo hanno risposto al referendum, ma hanno anche scritto il proprio parere in forma di articolo di giornale e, come si può capire, il dibattito è stati intenso e molto interessante. Particolare è stato l’intervento, però, dell’architetto Muzio, personalità di respiro culturale europeo, che vale le pena di riportare, anche se in modo succinto: Chiamare "grattacielo" un palazzo di 35 metri di altezza è una forzatura , a meno che venga realizzato in un luogo particolarmente pregevole; continua scrivendo che "le case alte" non sono adatte come abitazione di ceti popolari che devono risiedere in case basse con molto verde attorno: la case alte devono essere destinate a residenze "signorili" ed a funzioni speciali come alberghi, banche, uffici facendo però particolare attenzione alle norme di sicurezza, in particolare le norme antiincendio, che a Bergamo pare siano molto carenti. Alla conclusione dei dibattiti ed alla chiusura (positiva 9 del referendum) la proprietà, che aveva pensato di realizzare il "grattacielo" a Milano per evitare le polemiche cittadine deciderà di costruirlo e sarà, per alcuni anni, chiamato "grattacielo Rinaldi".