In occasione della Giornata della Madre e del Bambino, il Presidente dell’ONMI ha fatto un relazione sulla condizione della mortalità infantile nella Bergamasca... I dati ci indicano che questa tristissima situazione è in una fase di regresso: se consideriamo il 1938, quando la nostra provincia aveva il triste primato nazionale di questa mortalità (184 per mille nati) e che riconfermò il primato nel 1940 (164 per mille) nello scorso anno è scesa sotto il settimo posto con il 144 per mille. Se alcune aree delle provincia sono particolarmente colpite anche il capoluogo, ovviamente, non ne è indenne, anzi! Infatti in Città risultano 92 bambini morti ogni mille nati, nel primo anno di vita, cifra molto alta che però triplica in alcune zone, come Città Alta.
Pur nella permanente drammaticità il fenomeno, complessivamente, " è in calo", come ha ribadito il Presidente. Il problema, comunque, è stato ribadito chiaramente, non è solo sanitario, ma è un problema "squisitamente politico", di igiene e di cura personale e collettiva, di progresso morale e culturale anche delle istituzioni. L’ONMI svolge una notevole politica di prevenzione, ma non è sufficiente: queste situazioni sociali non si risolvono né in tempi brevi, né con attività di tipo caritativo, ma con un forte impegno da parte di tutte le istituzioni pubbliche.