Una delle colonnine che cingono la settecentesca fontana che il Podestà Veneto, Alvise Contarini fece realizzare nel 1780 per farne dono alla Città, questa notte, è stata spezzata in due … Nel corso della notte alcuni imbecilli, ed ignoranti, per il momento ancora ignoti, dopo aver disturbato per ore i residenti con i loro indegni schiamazzi, prima di andarsene hanno spezzato in due una delle colonnine che, con le altre consorelle, regge le catene che cingono la fontana: colonnina che, da questa mattina, giace a terra, ferita. È uno spettacolo che mette tristezza, ma che purtroppo, si aggiunge a tutte le altre violenze che in questo periodo estivo vengono inferte al patrimonio storico e monumentale di Città Alta da questi squallidi individui: muri imbrattati con vernici difficilmente lavabili, vetrate e cancelli rotti, cartelli stradali divelti, per non parlare degli ormai insopportabili rumori notturni che impediscono il sonno, sino a tardissima ora, dei residenti. Per quanto il Comune si sia attivato, la sorveglianza risulta difficile e comunque è insufficiente, ed i residenti che si sentono aggrediti dalla inciviltà e dalla violenza e vivono anche un senso di abbandono e di impotenza. La fontana in marmo di Zandobbio, composta da una vera centrale piena d’acqua e da due vasche laterali, è delimitata da colonnine con leoni accovacciati e serpenti attorcigliati è un simbolo della piazza che è il cuore della città storica è il plurisecolare simbolo della Città. Dalle cronache non risulta che il monumento abbia subito oltraggi o violenze di questo genere, almeno sino a questa notte.