Le salme dei sette giovani bergamaschi, fucilati dai fascisti a Montelabbate (Pesaro) il 28 giugno dello scorso anno, sono giunte a Bergamo due giorni fa … Composte tutte nella casa dove abitavano tre di essi, in via Porta Dipinta, e dove ancora oggi c’è la lapide che li ricorda, sono state per due giorni meta di un vero pellegrinaggio popolare. Oggi nelle chiese di Sant’Andrea, si è svolta la cerimonia funebre: una cerimonia non solo imponente per la quantità di persone che vi hanno partecipato, ma anche per la commozione collettiva. Il corteo funebre, prima di entrare nella chiesa ha percorso le del loro quartiere, Città Alta, che erano gremite all’inverosimile e i molti hanno detto: “mai visto nulla di simile”. I sette giovani fucilati da un gruppo di fascisti marchigiani, si chiamavano: Angelo Berlendis, di 23 anni; Nicola Brolis, di 17; Aldo Carrara, di 16; Antonio Masnada, di 17; Ezio Pasotti, di 16; Guido Rizzi, di 19 ed il più anziano, Alvise Donizetti che di anni ne aveva di 27. La fucilazione è stata eseguita in un capannone di una fabbrica dismessa di tabacchi alle 8 di mattina, quasi di nascosto e poi, in tutta fretta, i corpi sono stati sepolti in un cimitero di un paese vicino. In tempi successivi le loro salme (o ciò che restava) sono state esumate e trasportate a Bergamo e composte tutte nella casa dove tre di loro abitavano, in via Porta Dipinta 30: così hanno voluto le famiglie in modo che tutti e sette restassero vicini anche dopo la morte, come lo furono nella parte finale della vita.