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Presentata una pubblicazione sulla maschera di ‘ Gioppino ‘.

Sereno Locatelli-Milesi, studioso e profondo conoscitore della storia e della cultura bergamasca oltre che poeta e scrittore dialettale, ha pubblicato uno studio che presenta la maschera di Gioppino in una luce nuova... Le interpretazioni che questo studio propone vanno controcorrente rispetto a quelle tradizionali che popolarmente vengono date alla nostra maschera, spesso anche in termini offensivi e denigratori. Sicuramente i caratteri somatici tradizionali: il viso rotondo dal colorito acceso, gli occhi vivaci, le labbra quasi dischiuse in un sorriso permanente, lo stesso vestito indossato, rispecchiano abbastanza fedelmente un tipo di bergamasco di campagna, grossolano e superficiale. Colui che per primo immortalò, in questo modo Gioppino, fu, forse, il pittore caravaggino Prata, artista che notoriamente non amava affatto i propri conterranei, così esasperò e falsò il tipo anche adornandone la gola con i ‘tre gozzi’, diventati subito famosi, una aggiunta, una appendice, che oramai rende tipica ed inconfondibile la maschera. Locatelli Milesi, per riabilitare Gioppino, propone due considerazioni critiche su questo aspetto ‘abnorme’ed offensivo (i gozzi, appunto): la prima, considerazione, di carattere medico, è che queste ‘protuberanze’, laddove si possano veramente riscontrare nella realtà della società bergamasca, risultano essere solo dei casi eccezionali e possono essere la conseguenza della pellagra, una malattia molto diffusa nella nostra terra che colpiva prevalentemente i poveri ed i contadini in particolare; la seconda considerazione è di carattere statistico: da recenti analisi eseguite sui dati pubblicati dalle commissioni mediche militari, il numero dei giovani bergamaschi‘ gozzuti ’ risulta molto basso, comunque trascurabile, rispetto a quello dei giovani di altre regioni. Se in alcune parti delle nostre valli si riscontra ancora la presenza di limitati casi di gozzo, questi nulla hanno a che fare con il classico tipo del gozzuto-cretino, tanto in voga, che, spesso, risalgono dalla maschera al popolo del quale la maschera sarebbe l’emblema fedele. In conclusione, Locatelli Milesi esprime una critica a queste esagerazioni che risultano offensive per tutti i bergamaschi e ricorda che ‘Gioppino’ in molti dei suoi atteggiamenti, esprime anche una ‘ spiritualità’ che risulta essere molto diffusa nella cultura del nostro popolo, ma, che purtroppo, viene spesso sottovalutata.