Gli studenti "pendolari” che ogni giorno entrano ed escono dalla Città per frequentare gli Istituti scolastici superiori ha, ormai, raggiunto un livello prossimo alla saturazione ... Ogni mattina decine e decine di migliaia di giovani arrivano a Bergamo dalle valli e dalla pianura e dalla stazione ferroviaria o da quella delle autolinee si disperdono per la Città per frequentare le lezioni. La situazione, qui come in molte altre città capoluogo, crea ulteriori difficoltà alla vita normale vita cittadina, già di per se' abbastanza critica in questi orari di punta. Ancora una volta l’Amministrazione comunale ha espresso il proprio disagio nel controllare questi flussi di persone. Cercare di risolvere il problema, però, è molto complicato, al limite della impossibilità perché ci si dovrebbe porre il problema dei “ tempi della Città”, di come organizzare questi flussi non solo in arrivo, ma anche in partenza. Inoltre si deve pensare che le responsabilità della gestione delle scuole superiori sono suddivise tra il Comune ( Liceo Artistico e Classico, Istituto Magistrale..) e la Provincia, oltre a numerosi altri Enti. Pensare dunque ad una politica che renda meno affollata la situazione difficile. Il problema primo, però, a detta dei responsabili del Comune è che si doveva evitare la concentrazione in Città di tutte queste scuole lasciando così, inoltre, sguarnita la provincia dove vi sono comune di notevole importanza nei quali queste scuole avrebbero trovato degna sede. Alcuni istituti ora hanno iniziato questo decentramento, ma con difficoltà anche perché è radicatissimo nell’opinione pubblica il pregiudizio che le scuole superiori decentrate siano di livello inferiore e che gli insegnanti 'cittadini’ sono sicuramente migliori. Contro questa situazione e contro questi pregiudizi si è oggi espresso, ancora una volta, il Comune di Bergamo.