Cosa
A causa degli scioperi che durante la Seconda guerra mondiale paralizzarono i grandi stabilimenti a nord di Milano centinaia di lavoratori di Sesto San Giovanni e dei comuni limitrofi furono arrestati e deportati nei lager. Molti di questi partirono dalla stazione di Bergamo dopo essere stati trattenuti nella caserma Umberto I.
Lo spettacolo nasce dalle testimonianze raccolte da Giuseppe Valota, presidente dell’ANED di Sesto San Giovanni e Monza, figlio di un deportato morto a Mauthausen.
Interpretato da uno straordinario trio di attrici e diretto da Renato Sarti, lo spettacolo "Matilde e il tram per San Vittore" vuole mettere in luce il “non eroismo” di migliaia di persone che si opposero al fascismo e al nazismo pagando un caro prezzo. Lo fa attraverso le voci di quelle donne che si ritrovarono improvvisamente costrette a gestire da sole un quotidiano di fame e miseria, nel terrore della guerra e dei bombardamenti.
Nel dopoguerra per molte di loro incominciò un periodo d’attesa ancor più terribile. Dei 570 deportati delle grandi fabbriche, 223 non fecero ritorno e 10 morirono per le malattie contratte nel lager. Sia per le mogli, le sorelle, le madri e le figlie di quegli uomini che non tornarono, sia per quelle che ebbero la fortuna di riabbracciare il proprio marito, fratello, padre e figlio, la vita comunque non fu mai più quella di prima.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti (non si accettano prenotazioni).