Cosa
I promessi sposi di Alessandro Manzoni, lettura scenica per voci e banda musicale.
Il tema della fiducia percorre come un filo rosso tutta la produzione letteraria del Manzoni, risultando particolarmente cruciale ne I promessi sposi. Il celebre scrittore non vive però il momento della fiducia illuministica nel progresso e nell’azione politica liberatrice, ma quello della delusione e della crisi dell’Illuminismo. Uomo di lettere, cattolico liberal-moderato, perseguiva la ricerca del vero: era mosso dal desiderio di cercare dentro la storia il senso della storia stessa, ragionando con un’ottica cristiana. Ed è proprio la storia la protagonista de I promessi sposi, intesa come rapporto tra umili e potenti, che ci racconta la società lombarda del Seicento. I personaggi si muovono all’interno di questo contesto sociale, economico e politico. Gli umili sono vittime dei potenti: da una parte Renzo e Lucia, dall’altra don Rodrigo, la monaca di Monza, l’Innominato. Ma la fede nella Divina Provvidenza, intesa come la mano di Dio che interviene nelle vicende umane, li porta a comprendere che i guai cercati o subìti devono essere accettati e che “la fiducia in Dio li raddolcisce e li rende utili per una vita migliore”. I tipi e i caratteri del romanzo sono indagati approfonditamente nelle interpretazioni dei giovani attori che restituiscono una riduzione fedele al testo, di grande impatto emotivo, orchestrata scenicamente da luci e pedane nere, e accompagnata da una banda musicale. Lo spettacolo fa risuonare l’autentico carattere polifonico del capolavoro manzoniano, facendo riscoprire i grandi e veri protagonisti di tutto il testo: non personaggi d’alto rango, ma il popolo semplice. La storia vera – sembra volerci ricordare il Manzoni – non è quella dei fasti o dei grandi nomi, dei principi o dei condottieri: la vera storia è quella dello spirito umano che torna alla luce, nonostante mille traversie e ostacoli, vivificato dalla speranza. La scelta registica ha selezionato alcuni fra gli episodi salienti del romanzo, nei quali si riflettono la vita e le peculiarità di tutto un secolo. Il pubblico potrà ascoltare e vedere la debolezza comica e colpevole di don Abbondio, la violenta prepotenza di don Rodrigo, la baldanza appassionata di Renzo, il travaglio doloroso dell’Innominato, la fede semplice e profonda di Lucia, l’umanità riscattata, umile e alta di padre Cristoforo, la santità del cardinale Borromeo. Lo sfondo del romanzo è dunque storico, ma il messaggio – il sugo della storia, appunto – varca ogni tempo, una bella occasione di riscoprire una grande narrazione legata alla Lombardia e alla sua gente, attraverso i valori legati alla speranza e alla Provvidenza tanto cari a Manzoni.