La “Vita Diocesana”, organo (quasi) ufficiale della Curia bergamasca ha pubblicato un comunicato del Vescovo e del Cancelliere Vescovile, che di fatto pone fine al dibattito, ed alle polemiche, che dal 1944 coinvolge la Città e l’intera comunità cattolica... Nel mese di maggio del 1944 la bambina Adelaide Roncalli comunicò, in che le era apparsa la Madonna e che le aveva alcune rivelazioni. La notizia si si diffuse velocemente ovunque e quel prato della Ghiaie divenne un luogo molto frequentato dai fedeli, un luogo di preghiera e di sofferenza. Per esaminare il fenomeno, nell’ottobre dello stesso anno, venne istituita una apposita Commissione Vescovile i cui risultati sono stati oggi resi di pubblica conoscenza. Le conclusioni sono molto decise: "Non consta della realtà delle apparizioni e rivelazioni della Beata Vergine ad Adelaide Roncalli di Bonate, nel maggio del 1944". La lettura di questo documento ha creato sconcerto tra i moltissimi fedeli che da allora frequentavano "le Ghiaie", ma la posizione ufficiale della Curia non lascia adito ad una possibile altra valutazione. Non è che la Chiesa "intende escludere che che la madonna invocata, in buona fede, possa aver concesso delle grazie", ma queste non sono in rapporto con le dichiarate apparizioni. La conclusione è decisa: "In virtù del presente Atto ogni forma di devozione alla Madonna venerata come apparve a Ghiaie di Bonate, a norma delle Leggi Canoniche, resta proibita". Ora si apre il confronto, o forse il conflitto, tra i numerosi fedeli che frequentano "le Ghiaie" e gli organismi ufficiali della Curia.