Oggi si inaugurerà l’ottavo congresso dei reduci dell’ultimo conflitto mondiale: in città sono già arrivati oltre 2.000 ex-prigionieri e reduci in rappresentanza del 1.294.508 di ex militari iscritti alle varie associazioni degli ex-internati nei campi, di lavoro e di internamento: da quelli inglesi a quelli americani, da quelli sovietici a quelli tedeschi, svizzeri, francesi e delle aree balcaniche... I reduci sono molto amareggiati e molto critici verso il Governo nazionale a causa delle condizioni in cui sono lasciati: si sentono praticamente ignorati e questo, per loro che vissero l’esperienza drammatica dei campi, ancora oggi è un peso "insopportabile". Cosa chiedono al Governo? Un adeguamento delle "pensioni di guerra", che vengono definite come "carità", utilizzando i proventi delle lotterie nazionali appositamente istituite, ma si chiede anche che lo Stato pubblichi i testi scritti dai reduci, come i diari, che sono una testimonianza delle sofferenze vissute durante e dopo la prigionia. Da parte dei congressisti è stata posta anche la questione di inviare una richiesta di aiuto indirizzata al Pontefice affinché anche la Chiesa si faccia promotrice del ricordo di un mondo che rischia l’oblio.