In fondo alla Noca, la deliziosa strada/scaletta che dall’Accademia Carrara conduce alla Porta di Sant’Agostino, il passante, non disattento, può vedere, inserita nel muro del Palazzo Piccinelli una lapide, purtroppo parecchio rovinata, che venne posta lì sul finire del 1561… Il recente rifacimento della strada, se ha consentito alla lapide di tornare alla luce del sole, ne ha però interrato una parte ricacciandola nel buio del sottoterra. Quella lapide, un documento storico per la Città, riporta, in caratteri romani classici, la scritta : NON LATIUS, cioè non oltre", fatta eseguire dallo Sforza Pallavicini, direttore dei lavori, venne posta contemporaneamente alla costruzione delle Mura per indicare il limite dei 500 passi di distanza dalle Mura stesse, all’interno dei quali non si poteva edificare niente, per ragioni di sicurezza militare. Questo anello di sicurezza ebbe come immediata conseguenza la distruzione totale di oltre 500 case e l’espulsione di migliaia di cittadini, non solo dalle proprie abitazioni, ma anche dalla Città. Ora la lapide, una pietra di 0,55 per un metro di altezza è tornata all’attenzione dell’ufficio Tecnico del Comune che ha comunicato l’intenzione di salvare questa preziosa reliquia" della storia cittadina ed i passanti, sempre quelli non distratti, fra poco la potranno vedere rinata e restituita alla luce del sole.