Nel IV centenario della violenta demolizione dell’antica Basilica di Sant’Alessandro che, per oltre dieci secoli, nella parte terminale di Borgo Canale, ha accolto viaggiatori e pellegrini, si è realizzata un’opera per commemorare degnamente il luogo... Il Parroco, per celebrare la ricorrenza, già da tempo, ha lanciato l’idea di dare a quello spazio urbano, abbandonato e misconosciuto, una nuova ed adeguata riorganizzazione. Nel 1621, proprio per non perdere memoria della sacralità del luogo, e della sua rilevanza storica, era stata eretta una colonna. Col passare dei secoli la colonna non venne più vissuta come il simbolo religioso a memoria di una antica ed importante Basilica. L’attuale parroco, nel 330° anniversario, ha deciso di recuperarne il valore simbolico. Su progetto dell’ingegner Luigi Angelini, che ora è diventato realtà, si è tenuta la cerimonia della “inaugurazione”: la colonna è stata ripulita della polvere e dallo smog che si erano accumulati e che l’avevano completamente annerita. Il muro di fondo, che le fa da scenografia, che era tutto scrostato, è stato rimesso a nuovo, rivestito in ceppo di Poltragno ed in marmo di Botticino. Nella zona destra del muro è stata raffigurata la pianta della Basilica “che fu” e nella parte sinistra è stata incisa la topografia della zona circostante che, per molti secoli, fu uno degli accessi più frequentati alla città. Anche la pavimentazione è stata rifatta con beole: l’area circostante è stata recintata con piccoli paracarri in marmo di Zandobbio, collegati tra loro da catene: ora lo spazio è risorto a nuova vita. L’opera è stata molto apprezzata e le informazioni storiche riportate sul muro aiutano, chi lo desideri, a capire quale fosse l’imponenza e l’importanza della Basilica che i Veneziani abbatterono brutalmente, con altre centinaia di edifici, alcune chiese e monasteri, per la costruzione delle Mura. Da allora il Borgo Canale, che era parte integrante della città, proprio a causa della costruzione delle Mura venne staccato e rimase isolato: cominciò così a perdere di importanza riducendosi ad una sorta di appendice cittadina.