Spazio aperto

Cannoniera di San Giovanni

Si trova all'estremità sud-occidentale della cinta muraria urbana, in corrispondenza dello spalto murario omonimo, sito ai piedi del colle di San Giovanni, dove sorge il monumentale complesso del Seminario Vescovile Giovanni XXIII. Essa si componeva originariamente di due distinte cannoniere poste su due livelli e munite di quattro pezzi d’artiglieria: quella di superficie, o “in barbetta”, non esiste più, mentre quella sotterranea, o “in casamatta”, era posta a difesa del bastione denominato “Santa Grata”. Nel 2007 l’impresa di costruzioni Ing. G. Pandini s.r.l.

Cannoniera di San Michele

Le cannoniere sono ambienti collocati nei fianchi dei baluardi deputate alla “difesa fiancheggiata” della fortificazione. La cannoniera inferiore di S. Michele era predisposta a difesa soprattutto di porta S. Agostino e del baluardo omonimo. Una strada coperta conduce all'ampia sala di manovra (casamatta). Sulla volta più alta si dischiudono due camini di ventilazione. Nella parete di fondo si notano due bocche per l’alloggiamento dell’artiglieria e la sortita al piano, private di uno sbocco verso l’esterno nel 1881, quando fu costruito il serbatoio dell’acquedotto municipale.

Cortile di via Torquato Tasso, 4 - Centro

Il cortile si trova nell’edificio del 1858 progettato da Francesco Lodi come sede della Pretura. L’edificio venne quindi utilizzato dall’Istituto Tecnico, e poi modificato da F. Valsecchi in previsione del trasferimento del palazzo comunale da Città Alta. Sede del Municipio dal 1873 al 1933, dal 1948 ospita la biblioteca comunale dedicata a Ciro Caversazzi. Attualmente l’edificio ospita anche alcuni servizi comunali e la sede di associazioni culturali.
L'ingresso pedonale al cortile è da via Torquato Tasso 4.

Fontana del Lantro

È costituita da una grande cisterna di pietra, al centro della quale si eleva un pilastro su cui poggiano le volte della copertura. In posizione sopraelevata si trova una vasca più piccola. Mediante due condotte vi confluiscono le acque delle sorgenti cittadine del Lantro e di San Francesco. Benché l’attuale conformazione della struttura risalga alla seconda metà del Cinquecento, la fontana vanta origini antiche. Fu citata per la prima volta in un documento del 928, da cui si apprende l’etimologia del nome "Lantro": antro dell’acqua.

Torre del Gombito

Il termine “Gombito” deriva dall’ubicazione stessa della torre, che sorge ad compitum, ovvero nel punto d’intersezione tra i due principali assi viari della città romana. Di proprietà della famiglia Zoppo, fu edificata nel XII secolo e raggiunge un’altezza di 51,60 metri.
La torre ha eccezionalmente mantenuto l’aspetto originario, caratteristico delle costruzioni difensive medievali.
Nel XVI secolo a pianterreno fu avviata una bottega. L’edificio mantenne una vocazione commerciale sino all’ultimo decennio del Novecento.