Cosa
Relatore Prof. Giovanni Dal Covolo con intervento della Dottoressa Giulia Benetti della Fondazione E. Bosis.
Nel centenario della nascita dello psichiatra Franco Basaglia (Venezia 1924) vuole ricordare le sue nuove esperienze di riforma svolte negli Ospedali di Gorizia e di Trieste, nei quali maturò la “Legge 180” promulgata nell’anno 1978. La Legge imponeva la chiusura di quelle strutture e l’istituzione di capillari servizi nazionali alternativi, per non abbandonare i malati al loro destino e per non scaricarli sulle famiglie per lo più incapaci di farsene carico. La cura e la riabilitazione di questi pazienti doveva svolgersi dando ad essi, con la dignità propria di cittadini, la possibilità di esprimersi autonomamente in una società che per ascoltarli ed accoglierli doveva cambiare le vecchie costumanze. Il Prof. Giovanni Dal Covolo ci dirà che il “progetto Basaglia” trovava ispirazione soprattutto da S. Freud (F. Basaglia “Conferenze brasiliane” 1979) non solo per la valorizzazione dell’inconscio del fondatore della psicanalisi, che permetteva ad ognuno dei malati di raccontare liberatoriamente il proprio singolare “vissuto”, ma anche per la sua denuncia sociologica e politica di una società borghese già a suo parere prossima a morire.
Con la Morte di Basaglia a 56 anni nel 1980, solo due anni dopo la promulgazione della legge sulla chiusura dei manicomi, il lavoro per la realizzazione delle nuove strutture ebbe un rallentamento.
A Bergamo, pochi anni dopo la scomparsa di Basaglia, la Signora Emilia Bosis consapevole delle difficoltà realizzative ed essendo lei stessa consapevole della sua “relativa stranezza”, operò per la creazione della Fondazione Emilia Bosis. Questo per venire incontro al problema dei pazienti psichiatrici della Bergamasca. La Dr.ssa Giulia Benetti referente Culturale della Fondazione Emilia Bosis ci parlerà poi delle attività organizzative adatte a far comunicare i pazienti con l’esterno. Questo è necessario per tenere i pazienti inseriti nel tessuto civile e culturale, non solo bergamasco, ma anche di città come Venezia dove la Fondazione ha una base di appoggio. La Dr.ssa Benetti ci indicherà anche come si accede ai servizi della Fondazione Emilia Bosis sia per pazienti interni che per esterni.